Quanto guadagna il socio prosumer?

I VANTAGGI SONO quelli del socio consumer (vedi risposta due) con le seguenti differenze:

  • guadagno diretto della vendita di energia prodotta dal proprio impianto (es. FV nella propria abitazione o in altro sito non necessariamente attiguo)  pari al valore di mercato (23 cent per KW/venduto al 30.11.22);
  • guadagno indiretto attraverso il risparmio pari al costo dell’energia veicolata (0,40 cent per ogni KW consumato come socio prosumer alla data del 30/11/22);
  • guadagno di 6 cent per KW/venduto sotto forma di incentivo ai sensi del D.lgs. 199/21
  • cumulabilità degli incentivi del D.lgs 199/21 più agevolazioni fiscali dati dall’acquisto dell’impianto (massimo al 50% di credito fiscale sul prezzo di acquisto).

Quanto guadagna il socio consumer?

I VANTAGGI SONO:

  • guadagno di 4 cent per ogni KW acquistato dalla comunità energetica (risparmio indiretto su quanto pagherebbe in bolletta) per 20 anni;
  • risparmio diretto del 60% su ricarica elettrica delle colonnine messe a disposizione del comune rispetto al pieno di benzina/diesel a prezzi correnti;
  • il cittadino socio consumer he entra in comunità acquisisce il diritto di ricevere sulla carta cashback della comunità energetica altri vantaggi derivanti da attività di welfare, abbattimento costi energetici per famiglie con fragilità, convinzioni per risparmi in bolletta ecc.

Quanto costa l’adesione per il cittadino?

NIENTE. Il cittadino è libero di entrare ed uscire dalla comunità energetica con preavviso di 30 giorni indicativi così da aggiornare lo status di POD inserito all’interno dell’anello energetico della comunità, affinché siano correttamente conteggiati gli incentivi in base all’energia condivisa tra soci.

Chi paga gli impianti pubblici?

Visto che dalla gestione degli impianti inseriti in comunità energetica si guadagna tanto, i comuni possono realizzare in autonomia gli impianti e detenere il 100% del guadagno ovvero, far pagare ad un GENERAL CONTRACTOR l’intero costo dell’opera a totale rischio privato, pur detenendo il 40% degli utili a favore dell’ente pubblico.

Si può creare la comunità energetica solo con il FV?

Tutte le forma di produzione di energia rinnovabile sono utilizzabili (eolico, biomasse, biogas, idroelettrico, fotovoltaico, geotermico, bassa empatia ecc:), anzi, è preferibile integrare tecnologie per rendere la produzione più continua nelle 24 ore e nelle 4 stagioni, possibilmente supportate da sistemi di accumulo. Di solito si parte dal fotovoltaico che ha costi inferiori e una normativa che prevede una procedura semplificata abilitativa molto più agevole per chi vuole realizzare gli impianti dei prosumer.

Quali autorizzazioni occorrono per diventare comunità energetica?

La comunità energetica si costituisce con atto notarile e di per sè non ha particolari percorsi autorizzativi, fatto salvo il riconoscimento del GSE che però è facilmente ottenibile dopo che gli impianti di produzione sono allacciati ed è costituita l’entità referente.

Come si calcola il consumo totale del comune oggi e in futuro?

CHIEDO SUPPORTO

Nelle frazioni si può fare o il beneficio è limitato al corpo centrale del Comune? Perché è non è preferibile una comunità intercomunale?

Nelle frazioni si può fare perché l’impianto sarà collegato ad una cabina primaria (alta tensione) che permetterà di collegare POD anche distanti tra loro (superato limite della precedente normativa del 2018). E’ fortemente sconsigliata la comunità energetica intercomunale perché sarà più semplice il modello di governance e di ripartizione degli incentivi ottenuti per ogni kw condiviso dalla comunità.

I pannelli come si smaltiscono e quanti anni durano?

I pannelli di ultima generazione durano più di trent’anni, le case produttive garantiscono un rendimento al venticinquesimo anno pari al 90% del rendimento del primo anno. Lo smaltimento è obbligatorio e poco costoso in quanto il 97% viene riciclato (85% silicio, 10% metalli, 3% plastica), infatti, su grandi impianti il costo medio di conferimento ai riciclatori è di 6-8 euro/pannello.

Perché nelle presentazioni del PFTE ci sono solo gli investimenti del comune e non quelli dei privati?

Perchè il documento può contenere le aree nella disponibilità del Comune, per estendere il PFTE ai privati, prima dovranno iscriversi nella comunità energetica e richiedere il supporto di Albatros.

Il GC che realizza gli impianti con il pubblico può fare lo stesso con i privati?

Certo, sia nella modalità di co-finanziamento 60%, 40%, sia con l pagamento dei diritti di superficie che in 20 anni valgono circa 70 mila euro/MW.

Quando si può fare la comunità intercomunale?

Quando i Comuni non hanno spazi per realizzare i loro impianti, in tal caso gli enti con delibera di consiglio creeranno un’unione temporanea di Comuni, delegando come capofila chi ha gli spazi per alimentare sè stesso e gli altri Comuni limitrofi che gravitano nella stessa area di copertura della cabina primaria di alta tensione.

I terreni/tetti fuori Comune possono stare in comunità energetica comunale?

Si. L’unico limite fisico è l’area di copertura della suddetta cabina primaria.

Quanto tempo occorre per diventare comunità energetiche?

Nel nostro cronoprogramma un mese per avviare il comitato promotore, altri due per incardinare il PPP e 6-8 mesi per realizzare gli impianti. Di fatto si può realizzare tutto in un solo anno.

Quando arriverà il decreto attuativo del 199/21?

E’ stata pubblicata la delibera di ARERA che disciplina l’autoconsumo diffuso.
Il decreto attuativo del governo è atteso entro febbraio 2023.

Quando sarà pubblicato il bando PNRR per le comunità energetiche?

A breve. A tal proposito saranno finanziati solo progetti in avanzato stato di realizzazione.

Perché occorre la srl pubblico privata 60% - 40%?

Perché attraverso la società misto pubblico privata sotto forma si tutela la proprietà del Comune e perché in quanto socio di minoranza risponde solo con il capitale sociale (pari a 4.000,00 Euro). Eventuali responsabilità si potranno configurare in caso di grave colpa degli amministratori. Anche qualora il Comune dovesse co-finanziare le opere si sconsiglia di aumentare le quote del comune sopra il 49% perché crescerebbero esponenzialmente responsabilità e compiti degli uffici tecnici comunali.

Si può ottenere lo stesso risultato senza la Srl se il comune finanzia l'impianto?

Si. Se il Comune ha la forza economica di realizzare un impianto e la capacità e le conoscenze gestionali per la relativa gestione.

Quali sono i passi a seguire dopo l’assemblea?

Gli investitori inviano una pec al comune compilando il modulo comunale sulla loro candidatura in qualità di scio prosumer; ricevono copia in DWG del PFTE; inviano la loro candidatura come “proponente incaricato”; ribevono l’incarico dal Comune per realizzare il progetto da mandare a gara; con il materiale prodotto dal candidato investitore si aggiudica la gara al miglior offerente che si accolla l’onere di realizzare gli impianti e di dar vita alla comunità energetica per conto proprio e del socio Comune.

Qual’è il numero minimo di persone necessarie per la costituzione della CER?

Il numero minimo, per legge, è di due partecipanti, Un prosumer(produttore) e un consumer (consumatore).

Possono costituire le CER con impianti esistenti?

Si, solo per impianti realizzati dopo il 1 Marzo 2020 in poi. Per quanto riguarda gli impianti costituiti prima di quella data è possibile effettuare un revamping (ammodernamento) e ritargare gli impianti, è sconsigliato effettuare questa operazione in caso tali impianti siano ancora percettori di altri incentivi.

Chi gestisce la comunità?

Secondo il modello Albatros, la gestione della comunità sarà affidata alla Scarl della quale faranno parte i soci prosumer e consumer.

Quali sono i confini per la realizzazione della comunità?

Il limite fisico per la realizzazione delle comunità è che le aree in cui sono installati gli impianti siano coperte dalla stessa cabina primaria alla quale la comunità è allacciata.

Come viene ripartito l’incentivo?

Secondo il modello Albatros, l’incentivo (che nel nord Italia corrisponde a 119€ per mwh) verrà ripartito in:
40€ al socio consumer
60€ al socio prosumer
19€ vengono usati per la gestione della comunità.